Il programma è costituito da esercizi sonori personalizzati, con stimoli causali per garantire che il training sia ogni giorno, e per tutta la durata dell'allenamento, sempre diverso.
Le basi sulle quali si fonda il nostro allenamento sono descritte nell'articolo seguente.
Epidemiologia
L'acufene viene rappresentato come una sensazione sonora, percepita in una o entrambe le orecchie o, più genericamente, all'interno della testa in assenza di una fonte sonora.
I dati epidemiologici dimostrano che fino al 18% della popolazione, nei paesi industrializzati, ha un acufene cronico (percezione superiore a sei mesi) e nello 1% dei casi questo determina una alterazione grave della qualità di vita1.
In Italia l'acufene colpisce oltre 3 milioni di adulti ed è avvertito come un problema importante da più di 600.000 italiani, la maggior parte di età superiore ai 45 anni2.
Nel Regno Unito interessa il 16% di adulti di età compresa tra i 40 e i 69 anni, e circa il 30% di adulti oltre 75 anni per un totale di quasi sei milioni di persone3, 4, 5.
Fig. 1 MarkeTrak VIII: The Prevalence of Tinnitus in the United States and the Self-reported Efficacy of Various Treatments. Sergei Kochkin, PhD, Richard Tyler, PhD, Jennifer Born 2011
Negli Stati Uniti più di 50 milioni di persone lamentano acufeni (dal 10% al 15% della popolazione adulta)6. Secondo uno studio di S Kochkin e R. Tyler (Marke Trak VIII: The prevalence of tinnitus in the United States and the self-reported efficacy of various treatments - 2011), l'acufene negli Stati Uniti interessa il 21% della popolazione oltre i 45 anni di età, con picchi del 26% oltre i 65 anni. Secondo lo stesso studio oltre il 55% di questa popolazione ha un'alterazione della qualità di vita con difficoltà di concentrazione (26%), insonnia (20%), relazioni sociali (12%) e difficoltà al lavoro (7%). Nel 39% di questa popolazione si dimostra una ridotta capacità uditiva (fig. 1).
Da una revisione della letteratura7 che ha coinvolto oltre 64 studi clinici è stato evidenziato come all'acufene si associa spesso depressione (28%), disturbi del sonno (24%), ansia (22%) e dipendenza alcolica (16%). In molti di questi pazienti vi è un’associazione dei diversi sintomi.
Terapia
Il problema della terapia degli acufeni è a tutt’oggi ancora aperto. Non esistono terapie univoche nel senso comune del termine, vale a dire non esistono farmaci di provata efficacia nell’attenuare o nell’abolire gli acufeni in un numero significativo di casi.
Una pietra miliare nel trattamento degli acufeni è stata la scoperta della necessità di individualizzare la cura secondo le diverse esigenze di ogni singolo paziente8. In anni più recenti la ricerca scientifica e l’imaging hanno evidenziato come l’acufene possa essere il risultato di interazioni anomale tra circuiti neurali che interessano le aree uditive. I processi di riorganizzazione nella corteccia uditiva dopo sordità neurosensoriale anche di lieve entità, hanno il compito di mantenere la tonotopicità corticale speculare rappresentazione di quella cocleare. Da queste ricerche emerge che i meccanismi che stanno alla base dell’insorgenza dell’acufene possono essere una diretta conseguenza di un’anomala plasticità neurale atta a riorganizzarsi a seguito di danno periferico (cocleare)9 - 10. Differenti lavori, hanno dimostrato che esercizi di training uditivo personalizzato, riducono l'impatto dei questi cambiamenti da anomala riorganizzazione 10 -11 - 12.
La Neuromodulazione Acustica Condizionata (NAC) è una innovativa terapia del suono, basata sulle più recenti conoscenze di plasticità cerebrale e ascolto condizionato. L’obiettivo della NAC è quello di allenare il cervello attraverso segnali acustici esterni atti a determinare una corretta riorganizzazione corticale al fine di ridurre o bloccare il substrato tinnitogeno responsabile dell’insorgenza e percezione dell’acufene. Se la frequenza dei segnali sonori è simile ma non sovrapponibile a quella dell’acufene, la corteccia uditiva allenata (Auditory Perceptual Training) entra in competizione con le aree stimolate dalla costante presenza dell’acufene, sottraendo a questo il substrato patologico (Cortical Re-Mapping).
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