Il programma è costituito da esercizi sonori, altamente personalizzati, con stimoli causali per garantire che il training sia ogni giorno, e per tutta la durata della riabilitazione, sempre diverso.
Scopri di piùTINNIBRAIN® è una innovativa app personalizzata per il trattamento dell’acufene sviluppata sulle conoscenze della Neuromodulazione Acustica Condizionata.
Scopri di piùGli individui con perdita uditiva monolaterale o asimmetrica sono soggetti che hanno un orecchio con sensibilità uditiva normale o con lieve perdita uditiva e l’altro con ipoacusia permanente neurosensoriale di grado medio o grave
Il condotto uditivo è un piccolo canale, facente parte dell'orecchio esterno, che mette in comunicazione il padiglione auricolare con l'orecchio medio, terminando a livello della membrana timpanica.
L’utilizzo del suono e della musica come mezzo terapeutico ha origini antichissime che affondano le radici nella cultura e nella tradizione delle popolazioni primitive.
A breve negli store sarà possibile scaricare la nostra nuova APP TINNIBRAIN. Disponibile sia per dispositivi Android che per iOS.
L'acufene detto anche tinnito o "tinnitus" è un sintomo, non una malattia, definito come una sensazione di suono percepito in uno o entrambe le orecchie o, più genericamente, all'interno della testa, non sostenuto da sorgenti sonore esterne e causato da attività proprie dell'apparato uditivo o da alterazione dei meccanismi di elaborazione sonora.
In presenza di acufene è fondamentale effettuare una visita specialistica al fine di un corretto inquadramento diagnostico e conseguente terapia. Alla visita specialistica, a esclusivo giudizio del medico, può far seguito una serie di analisi cliniche e strumentali necessarie a un corretto inquadramento del sintomo. L’iter diagnostico può essere completato da indagini radiologiche (es. TC e RM) finalizzate a completare la diagnosi ed escludere patologie correlate.
Una revisione sistematica dei dati epidemiologici riporta che l’acufene interessa circa il 10% della popolazione generale, raro nei bambini, con maggiore rappresentazione nell’età compresa tra i 40 e i 70 anni e una maggiore frequenza nel sesso maschile rispetto a quello femminile (3/2). Anche se la maggior parte dei soggetti colpiti tende a “convivere” col sintomo e a non ricorrere all’aiuto del medico, circa l’1-2% dei soggetti interessati subisce un certo impatto sulla qualità della vita manifestando disturbi debilitanti come insonnia, mancanza di concentrazione, tensione e, nei casi più estremi, ansia e depressione.